Hermann Hesse, Le stagioni della vita – Mondadori

Jack Kerouac, Bella bionda e altre storie – Mondadori

Roland Barthes, La camera chiara. Nota sulla fotografia – Einaudi

Henry Cartier Bresson, L’immaginario dal vero – Abscondita

George Saunders, Dieci dicembre – Minimum fax

George Saunders, Nel paese della persuasione - Minimum fax

Vasco Pratolini, Le ragazze di Sanfrediano – Bur

Guy de Maupassant, Bel Ami – Mondadori

Thomas Mann, La morte a Venezia – Einaudi

Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray – Einaudi

Hanij Kureishi, Il Buddha delle periferie – Bompiani

Joel Dicker, La verità sul caso di Harry Quebert – Bompiani

Paolo Nori, I malcontenti – Einaudi

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano – Einaudi

Vasilij Grossman, Vita e destino – Adelphi

Jennifer Egan, Il tempo è un basttardo – Minimum fax

Andre Agassi, Open – Einaudi

Yasmina Reza, Felici i felici – Adelphi

Lauren Groff, Arcadia – Codice

Fabio Stassi, Come un respiro interrotto – Sellerio

Kate Braverman, L’ incantesimo di Frida K. – Tropea

Roberto Saviano, La bellezza e l’inferno – Einaudi

Julia Deck, Viviane Elizabeth Fauville – Adelphi

Daria Bignardi, L’amore che ti meriti – Mondadori

Daria Bignardi, Non vi lascerò orfani - Mondadori

 

MORII PER LA BELLEZZA

Morii per la bellezza, ma ero appena

composta nella tomba

che un altro, morto per la verità,

fu disteso nello spazio accanto.

Mi chiese sottovoce perché ero morta

gli risposi “Per la Bellezza”.

“E io per la  Verità, le due cose sono

una sola. Siamo fratelli” disse.

Così come parenti che si ritrovano

di notte parlammo da una stanza all’altra

finché il muschio raggiunse le labbra

e coprì i nostri nomi.

(Emily Dichinson)

 

ODE SU UN’URNA GRECA

Tu, ancora inviolata sposa della quiete,

Figlia adottiva del tempo lento e del silenzio,

Narratrice silvana, tu che una favola fiorita

Racconti, più dolce dei miei versi,

Quale intarsiata leggenda di foglie pervade

La tua forma, sono dei o mortali, O entrambi, insieme, a Tempe o in Arcadia?

E che uomini sono? Che dei? E le fanciulle ritrose?

Qual è la folle ricerca? E la fuga tentata?

E i flauti, e i cembali? Quale estasi selvaggia?

Sì, le melodie ascoltate son dolci; ma più dolci

Ancora son quelle inascoltate. Su, flauti lievi,

Continuate, ma non per l’udito; preziosamente

Suonate per lo spirito arie senza suono.

E tu, giovane, bello, non potrai mai finire

Il tuo canto sotto quegli alberi che mai saranno spogli;

E tu, amante audace, non potrai mai baciare

Lei che ti è così vicino; ma non lamentarti

Se la gioia ti sfugge: lei non potrà mai fuggire,

E tu l’amerai per sempre, per sempre così bella.

Ah, rami, rami felici! Non saranno mai sparse

Le vostre foglie, e mai diranno addio alla primavera;

E felice anche te, musico mai stanco,

Che sempre e sempre nuovi canti avrai;

Ma più felice te, amore più felice,

Per sempre caldo e ancora da godere,

Per sempre ansimante, giovane in eterno.

Superiori siete a ogni vivente passione umana

Che il cuore addolorato lascia e sazio,

La fronte in fiamme, secca la lingua.

E chi siete voi, che andate al sacrificio?

Verso quale verde altare, sacerdote misterioso,

Conduci la giovenca muggente, i fianchi

Morbidi coperti da ghirlande?

E quale paese sul mare, o sul fiume,

O inerpicato tra la pace dei monti

Ha mai lasciato questa gente in questo sacro mattino?

Silenziose, o paese, le tue strade saranno per sempre,

E mai nessuno tornerà a dire

Perché sei stato abbandonato.

Oh, forma attica! Posa leggiadra! con un ricamo

D’uomini e fanciulle nel marmo,

Coi rami della foresta e le erbe calpestate -

Tu, forma silenziosa, come l’eternità

Tormenti e spezzi la nostra ragione. Fredda pastorale!

Quando l’età avrà devastato questa generazione,

Ancora tu ci sarai, eterna, tra nuovi dolori

Non più nostri, amica all’uomo, cui dirai

“Bellezza è verità, verità bellezza,” – questo solo

Sulla terra sapete, ed è quanto basta.

(John Keats)