C’è una pace grandiosa
al centro del campo e il verde
dell’erba promette
“quello che dirai adesso sarà vero sempre”
Allora dice parole identiche
al verde,
poi canta il nome della terra, e sente
che tutto sprigiona e combacia.
Tutto
fino al seme che trotta la vita
dal sacchetto alla chioma
fino al seme che pare niente
e invece sogna.
Fino al seme al seme
che forte silenzioso promette.
(M. Gualtieri –  Senza polvere senza peso – Einaudi)

De Giovanni, Per mano mia, Einaudi
S. Benni, La grammatica di Dio – racconto: Il Presepe vivente, Feltrinelli
V. Lamarque scrive; Schiaccianoci e il Re dei Topi, fiaba di E.T.A. Hoffmann, Fabbri editori
S. Benni, La traccia dell’angelo, Sellerio
P. Levi, L’ultimo Natale di guerra, Einaudi

Ammalappena che s’è fatto giorno
la prima luce è entrata ne la stalla
e er Bambinello s’è guardato intorno.
– Che freddo, mamma mia! Chi m’aripara?
Che freddo, mamma mia! Chi m’ariscalla?

- Fijo, la legna è diventata rara
e costa troppo cara pè compralla…
– E l’asinello mio dov’è finito?
– Trasporta la mitraja
sur campo de battaja: è requisito.
– Er bove? – Pure quello…
fu mannato ar macello.

- Ma li Re Maggi arriveno? – È impossibbile
perché nun c’è la stella che li guida;
la stella nun vò uscì: poco se fida
pè paura de quarche diriggibbile… -

Er Bambinello ha chiesto: – Indove stanno
tutti li campagnoli che l’antr’anno
portaveno la robba ne la grotta?
Nun c’è neppuro un sacco de polenta,
nemmanco una frocella de ricotta…

- Fijo, li campagnoli stanno in guerra,
tutti ar campo e combatteno. La mano
che seminava er grano
e che serviva pè vangà la terra
adesso viè addoprata unicamente per ammazzà la gente…
Guarda, laggiù, li lampi
de li bombardamenti!
Li senti, Dio ce scampi,
li quattrocentoventi
che spaccheno li campi? -

Ner dì così la Madre der Signore
s’è stretta er Fijo ar core
e s’è asciugata l’occhi cò le fasce.
Una lagrima amara pè chi nasce,
una lagrima dòrce pè chi more.
(Trilussa)

***

Bene, figliolo, te lo dirò:
la vita per me non è stata una scala di cristallo.
Ci furono chiodi
e schegge
ed assi sconnesse,
e tratti senza tappeti sul pavimento
nudi.
Ma per tutto il tempo
seguitai a salire
e raggiunsi i pianerottoli,
e voltai angoli
e qualche volta camminai nel buio
dove non era spiraglio di luce.
Così, ragazzo, non tornare indietro.
Non fermarti sui gradini
perché trovi ardua l’ascesa.
Non cadere ora
perché io vado avanti, amor mio,
continuo a salire
e la vita per me non è stata una scala di cristallo.
(L. Hughes)

D. Buzzati, Nel paradiso degli animali, racconto
D. pennac, Il paradiso degli orchi, Feltrinelli
Verso questo essere vivi qualcosa
è contro vedi. Portare la voce
lontano. Non conta
quel che hai messo da parte.
Togliere tutto il passato.
Ognuno in lotta con se stesso
vinca e deponga.
Partorire bambini
che nascono sempre
Portare il respiro
come un bene immenso.
Ultimi essere, 
gli ultimi nati, sempre nati appena.
Figlio piccolo essere
che rallegra la casa perché ride.
Essere quello che ride.
(M.Gualtieri – Senza polvere senza peso – Einaudi)
F. Stassi, L’ultimo ballo di Charlot, Sellerio
H. Boll, racconto: Tutti i giorni Natale, da una raccolta AA VV MarcosyMarcos
A. Nanetti, Angeli – racconto: L’angelo del presepe, Einaudi Ragazzi (fuori catalogo)
Adesso fa notte – fa preghiera.
Apre le serrature del silenzio
fa apparire la mappa siderale e ci inginocchia per quello spazio immenso
fra qui e l’orlo del cominciamento
quando le spine dorsali stanno tutte stese.
(M. Gualtieri – Senza polvere senza peso – Einaudi)
BUONE FESTE A TUTTI