Ecco i consigli di lettura e le riflessioni del gruppo in occasione delle feste di Natale:

  • Da Paolo:
  • Filelfo, “L’assemblea degli animali” – Einaudi
  • Il murales di Hogre riporta un passo del libro di Fidelfo. L’assemblea degli animali parla di questo nostro tempo, della pandemia, della rottura di un equilibrio che va ricostruito. Ho faticato a aleggerlo, come rimandasse a qualcosa che apre in me echi lontani. Michele serra le scrive dicendo che forse è un capolavoro, ma anche lui è in difficoltà a definirlo.

 

  • Da Anna:
  • Ferzan Ozpetek, “Come un respiro” – Mondadori
  • La vita è piena di sorprese, spesso dolorose, ma i legami veri e i luoghi amati sono la nostra speranza.

Certi posti hanno la capacità di trattenere le emozioni, proprio come fa un essere umano con il respiro. Poi le lasciano andare molto lentamente, e chi è in grado di percepirle le assorbe in ogni cellula del suo corpo. Ti fanno sentire a casa per sempre.

  • Da Giliana:
  • Remo Bodei, “Le forme del bello” – Il Mulino
  • Perché la “bellezza” con il suo potere salvifico ci aiuti nella vera rinascita…

Le esperienze estetiche ci allontanano dall’ovvio e, insieme, rendono visibili e allargano, trasformandole in crepe, le sottili linee di frattura che attraversano le nostre convenzionali rappresentazioni del reale.

  • Da Caterina:

Per il Santo Natale tacciano i venti tutti

del mar si arrestino le acque,

Gesù, Gesù già nacque,

già nacque il Redentor.

Il Sommo Nume eterno,

scese dall’alto cielo,

il misterioso velo,

già ruppe il Salvator.

Nascesti alfin nascesti,

pacifico Signore,

al mondo apportatore

d’alma felicità.

L’empia funesta colpa,

giacque da te fiaccata,

gioisci, o avventurata

felice umanità.

Sorgi, e solleva il capo

dal sonno tuo profondo; il Redentor del mondo ormai ti liberò.

No, più non senti il giogo

di servitù pesante,

son le catene infrante

da Lui che ti salvò.

Gloria sia dunque al Sommo,

Onnipossente Iddio,

guerra per sempre al rio

d’Averno abitator.

Dia lode a Cielo e Terra,

al Redentor divino,

al sommo Re Bambino

di pace alto Signor.

 

Giacomo Leopardi

 

  • Da Alicia:
  • Amin Maalouf, “Samarcanda”

 

  • Da Francesca:
  • Raymond Carver, “Cattedrale” – Einaudi
  • Un libro molto particolare che per questo mi è piaciuto, un libro di racconti in cui l’importante non è tanto il fatto che accade ma i dettagli che nessuno penserebbe di raccontare. Carver coglie il momento in cui ci sarà qualcosa o in un tempo lontano si intuisce che qualcosa sia accaduto… non da tutti e per questo non per tutti.

I libri sono tagli nel corso delle nostre vite.

Ogni incontro ha la natura traumatica del taglio.

L’incontro con un libro è un incontro d’amore.

Massimo Recalcati

 

  • Da Marisa:
  • Remo Rapino, “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” – Minimum Fax
  • E’ un libro raccontato, parlato in prima persona, perciò non così facile da leggere, per me. Ma l’anima, l’innocenza ed il cuore del protagonista sono in ogni pagina.

 

  • Da Luciana:
  • Alessandro D’Avenia, “L’appello” – Mondadori

Per me le cose e le persone non sono, accadono. La fisica del ventesimo secolo lo conferma: la realtà è un intreccio di storie che accadono e vivere è imparare ad ascoltare, perché le cose e le persone si rivelano solo quando dai loro il tempo di cui hanno bisogno per raccontare la propria, il tempo che ci vuole a spogliarsi senza provare vergogna.

 

  • Da Silvia:
  • Paolo Rumiz, “Il filo infinito” – Feltrinelli

Cosa hanno fatto i monaci di Benedetto se non piantare presidi di preghiera e lavoro negli spazi incoli d’Europa per poi tessere tra loro una salda rete di fili.

  • Sulle tracce dei discepoli di San Benedetto nei monasteri di tutt’Europa.

 

  • Da Barbara:

Il suo più grande messaggio può riassumersi nel “ricordarci di ricordare”. Il ricordo fa sempre bene, in quanto è un raccordo con il passato ed è una risorsa necessaria alla vita, come l’aria. Ma è importante non intristirsi ricordando, bisogna trarre da i ricordi l’humus, per continuare  ad andare avanti e fare sempre nuove cose belle.

 

da L’Ultima Leonessa, di Costanza Afan de Rivera