L’albero dei poveri
Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un albereto.
Che strani fiori, che frutti buoni
Oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dla pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavalo che spicca il salto.
Quasi lo tocco…
Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
Sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero die poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.
Gianni Rodari
Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì.
E’ bella una tale certezza
ma l’incertezza è più bella
da “Amore a prima vista” , Wislawa Szymborska
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
perdonatemi deserti, se non corro con un cucchiaio d’acqua.
da “Sotto una piccola stella” , Wislawa Szymborska
Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
da “Nulla due volte” , Wislawa Szymborska
Non ce l’ho con gli amanti della Verità, ma con la Verità stessa. Quale sostegno, quale consolazione nella Verità, a paragone di una storia? A che giova la Verità a mezzanotte, al buio, quando il vento ruggisce nel comignolo come un orso? Quando il lampo sprigiona ombre sulla parete della stanza e la pioggia bussa alla finestra con le sue unghie? No: quando paura e freddo ti immobilizzano a letto come una statua non aspettarti che la scarna e ossuta Verità accorra in tuo aiuto. Quello che ci vuole è il piungue conforto di una storia: sentirti placare, cullare dalla sicurezza di una bugia.
da “La tredicesima storia”, D. Setterfield
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