IL LIBRO CONDIVISO: Mentre dorme il pescecane, di Milena Agus, Nottetempo

In Generale il libro è piaciuto  anche se non a tutti (ma è proprio questo il bello!) e comunque ha stimolato riflessioni e interrogativi. Il confronto è stato animato. La storia si srotola con una scrittura asciutta ma fortemente evocativa, incantevoli i paesaggi sardi. Il tema della famiglia è affrontato con schiettezza nella sua ambiguità, nel suo essere permeata e impastata di bene e di male, di fragilità e forza e tutto a parer mio si carica di una valenza simbolica potente. Temi molto duri vengono attraversati con una leggerezza dello scrivere quasi disarmante, visioni cupe e ottimistiche si abbracciano. I personaggi sono imperdibili, nei loro vizi e nelle loro virtù, nel loro essere uniti e soli, divisi e legati da qualcosa che li supera. Alcuni di noi si sono interrogati sugli effetti che certe esperienze fortemente negative possono aver avuto sulla protagonista, altri si sono chiesti se la vicenda sado-maso è proposta come esperienza reale o come frutto della fantasia della protagonista, si è parlato dell'assenza del padre e della sua contagiosa vitalità, della fragilità della madre che però è presenza rassicurante, la nonna sempre critica ma sempre presente, che mai abbandona la nave ma è sempre pronta a soccorrere, la zia vulcanica ma insoddisfatta, il fratello chiuso in se stesso e nella sua musica. Si è notato come i ruoli nelle varie situazioni cambiano, chi è debole diventa forte, chi si faceva guidare prende in mano il timone, chi brancolava nel buio ha visioni di luce, la vita si esprime nel suo splendore e nella sua brutalità attraverso le vicende di questa famiglia. Abbiamo notato come ognuno dei personaggi abbia una passione scandita da regole irrinunciabili, alle quali si attacca nella bufera degli eventi. C'è bisogno di "istruzioni" in un mondo di opposti così difficilmente decifrabile. si è notato anche come i personaggi non abbiano un nome proprio, ma siano solo "la mamma", "zia", "mio fratello", "lui", "nonna" etc… tutti tranne uno: Mauro De Cortes, cosa sta a significare?. Belle anche le molteplici riflessioni sull'esistenza di Dio che punteggiano tutto il racconto. Questi alcuni degli spunti di riflessione usciti dal confronto, (ovvio questo scritto è molto filtrato dalle mie percezioni è inevitabile, non sarà mai come essere nella pluralità e nell'ascolto della serata, ma giusto per renderne un po' conto a chi non c'era).

A questo momento di discussione sono seguite alcune letture di brani scelti da altri libri sempre sul tema della famiglia, segnalo qui di seguito la bibliografia della serata:

E.Cavazzoni, Cirenaica, Einaudi
U. Riccarelli, Il dolore perfetto, Mondaddori
Alexandre Jardin, Una famiglia particolare, Bompiani
D. Pennac, La fata carabina, Feltrinelli
A. Pang La quarta concubina

e io aggiungo, perché mercoledì non c'era più tempo:

Goscinny/Sempè, Il Piccolo Nicolas, Donizzelli
S. Benni, Margherita Dolcevita, Feltrinelli
U. Cornia, Le storie di mia zia, Feltrinelli
G. Guareschi, La famiglia Guareschi, Rizzoli

Infine ricordo con estremo piacere come Laura ci ha sorpresi con una lettura da Tolstj di disarmante attualità(siamo nel tempo di un anniversario tolstojano di qualche tipo) da una raccolta di racconti ci ha letto "Storia della giornata di Ieri.

Buone letture a tutti