Vecchia

I suoi trenta anni sono diventati cento

parla col pane e con la minestra

ama una coperta

mette la sedia al sole

come una vecchia

(Vivian Lamarque 1946)

 

Leggo per quanto mi è possibile, soltanto ciò di cui ho fame. E allora non leggo: mi nutro.

(Simone Weil)

 

I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito.

(Marguerite Yourcenar)

 

L’anti intellettualismo si è insinuato come una traccia costante nella nostra vita politica e culturale, alimentato dal falso concetto che democrazia significa “la mia ignoranza vale quanto la mia conoscenza”.

(Isaac Asimov 1860)

 

Le cose appartengono a chi le rende migliori.

(B. Brecht)

 

Ciò che si ottiene dalla lettura non ha niente di passivo.

(Vittorino Andreoli)

 

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni.

(Umberto Eco)

 

Fate piano

Fate piano si è addormentata

la televisione se l’è cullata

fate piano non sia svegliata

sta sognando di essere amata

(Vivian Lamarque 1946)

 

Per una specie di fatalità, le cose di cui più si parla tra gli uomini sono assai spesso quelle che meno si conoscono.

(Denis Diderot, voce Bellezza dell’Enciclopedia)

 

E se vale la pena rischiare, io mi gioco anche l’ultimo frammento di cuore.

(Ernesto Che Guevara)

 

Con un buon libro non ti senti mai solo.

 

Immobile

Sto ferma immobile

sono commossa di te.

(Vivian Lamarque 1946)

 

Gli sarebbe piaciuto venire al mondo in tutte le epoche, di continuo, e ogni volta, preferibilmente sempre.

(Elias Canetti, aforisma)

 

Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono, lo scopo della vita è quello di regalarlo.

(Pablo Picasso)

 

Che fa il mio bimbo?

Che fa il mio capriolo?

Verrà tre volte ancora

E poi non verrà più (…)

Ieri ho avuto una visione

l’amore mio era in giardino

metà era vecchio

metà era bambino

l’ultima volta mi aveva detto

se mi ammalo tu mi ami?

e io avevo detto si

sai smacchiare le giacche?

e io avevo detto un po’

(Vivian Lamarque, Questa quieta polvere)

 

Leggendo non cerchiamo nuove idee ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.

(Cesare Pavese)

 

Mascherina

Comincio a conoscerti mascherina

una volta che eri distratto

ho alzato un angolino

ho sbirciato sotto

ho visto un pezzetto di te

della tua pelle.

(Vivian Lamarque 1946)

 

Oh tenerezza umana, dove sei? Forse solo nei libri.

(Izet Sarajlic, Il cantore di Sarajevo)

 

“Se questo è sogno,

sospendimi la memoria;

come possono in un sogno

accadere tante cose?

(Calderon De La Barca, La vita è sogno)

 

Posso?

Posso saltarti al collo?

fare un sogno di te?

guardarti e toccarti?

assaggiarti un pezzetto?

farmi i codini fischiare?

giocare al lupo avere paura?

mangiarmi tutta con la tua bocca?

Si?

(Vivian Lamarque 1946)

 

Date parole al vostro dolore, altrimenti il vostro cuore si spezza.

W. Shakespeare, Macbeth)

 

Vieni micio

Vieni micio

scappiamocene da casa io e te

facciamo fagottino

tu con la tua coda nera

io con la mia tra le ganbe

mettiamoci in cammino.

(Vivian Lamarque 1946)

 

In mezzo a indiani

In mezzo a indiani

e piccoli cani

mia figlia e i suoi amici

hanno in corso l’infanzia

e come avvertirli?

(Vivian Lamarque 1946)

 

L’unica gioia al mondo è cominciare. E’ bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante.

(Cesare Pavese, Il mestiere di vivere)

 

Se uso la parola è per pregarti

di ascoltare il mio fondo silenzio

Non c’è ancora un linguaggio (o s’è dimenticato)

per tradurre ciò  che a te ho da dire.

Un pagliaccio batteva su un tamburo.

Era musica d’angoli, secondo il mio cuore.

E non vedeva più nemmeno l’orso

che gli zompava accanto.

( Maria Luisa Spaziani, La stella del libero arbitrio)

 

Il mio amico deve essere un uccello

dal momento che vola.

Mortale deve essere il mio amico

dal momento che muore.

Possiede un pungiglione come l’ape.

Che strano amico mio

tu vuoi confondermi.

(Emily Dickinson, Tutte le poesie)